Milano, Palazzo Reale

Keith Haring. About Art

21 febbraio - 18 giugno 2017

Curata da Gianni Mercurio

Il concept

Sono passati venticinque anni dalla scomparsa di Keith Haring ma la complessità del suo pensiero estetico non è stata ancora chiarita come avrebbe dovuto, lasciando questioni irrisolte o poco esplorate che aiuterebbero a definire correttamente il suo posto nella Storia dell'arte contemporanea. L'arte di Haring è percepita fondamentalmente come espressione di una controcultura socialmente e politicamente impegnata su temi propri del suo tempo (crack, razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile, discriminazione delle minoranze, arroganza del potere). L'insistere su questi temi da parte della critica per la definizione del suo lavoro, seppure motivato e supportato da fatti concreti, ha portato a leggere in maniera semplicistica, o comunque parziale, l'estetica di Haring, inquadrandolo nel sentire collettivo come artista-attivista globale. Nel decennio che vede l’ascesa dell’estetica post-moderna, Haring coltiva una cultura curiosa e orientata oltre le arti visive e i suoi diversi media, verso forme di espressività come la musica, la danza, il teatro, la letteratura e la poesia; a questa cultura unisce la curiosità per la semiologia, che gli è utile in appoggio alle sue incursioni nei linguaggi dell’arte.

Keith Haring accoglie e mescola tensioni del presente a esperienze del passato, le globalizza (ante-litteram) e le reinterpreta con un linguaggio nuovo, unico e inconfondibile, in una sintesi narrativa di archetipi e icone della tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di immaginario gotico e cartoons, di linguaggi del suo secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer in alcuni suoi ultimi lavori.

I riferimenti ad altri artisti e altri linguaggi, comuni peraltro a molti altri artisti americani a partire dagli anni Sessanta, non furono per Haring come per gli artisti pop o per gli appropriazionisti a lui contemporanei: egli non punta alla pittura come a un “metalinguaggio”; tantomeno furono un misurarsi con chi c’era stato prima di lui per riproporre soluzioni formali o estetiche; quei riferimenti diventano nelle sue tele e nei suoi disegni delle riflessioni sull’arte sia come processo continuo di auto-rigenerazione sia come forma di comunicazione universale e di collega-mento tra diverse culture, al di là del tempo. Il suo progetto neo-umanistico globale, da cui parte e si sviluppa il suo impegno di artista attivista, è la vera grandezza di Haring e ne afferma la sua forte singolarità rispetto ai suoi contemporanei.

Per la prima volta viene presentata una mostra su Keith Haring con questo taglio critico, offrendo ai visitatori le sue opere accanto anche a una serie di confronti con lavori originali di altri artisti, a partire dall’arte Classica, Tribale, Pre-Colombiana, dal Rinascimento all’arte del Novecento.

Costi: 70 € per le scuole, 100 € per i gruppi (75 minuti), biglietti esclusi

Info e prenotazioni: info@admaiora.education, 02-39469837

Gallery

Dove

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12 Milano